Dicembre 2013

IL CODICE DEONTOLOGICO E’ UN PATRIMONIO DI TUTTI I MEDICI ITALIANI

L’estate 2013 ha visto arrivare sui media la bozza del nuovo Codice Deontologico dei medici. I consigli degli Ordini dei medici erano stati coinvolti in modo marginale  e non avevano poi allargato il dibattito alla nutrita platea dei 350.000 iscritti. Il Presidente Fnomceo Sen. PD Amedeo Bianco da solo reggeva il confronto, reclamato sul web attraverso la rete MIR  da una piccola frangia di colleghi curiosi e attenti al proprio destino professionale, in particolare da Stefano Alice e Luca Puccetti. Il diritto a interloquire in modo costruttivo su un documento per alcuni aspetti rivoluzionario è stato così ripreso da autorevoli sanitari, da società scientifiche ma anche dai cittadini. In primis ha stupito la sostituzione, pensiamo unica al mondo, del termine malato/ paziente con persona assistita.

Noi medici di famiglia che più di tanti altri abbiamo il paziente – che ci ha scelto in un libero rapporto di fiducia- al centro di ogni relazione di cura, possiamo testimoniare quanto sia inopportuna quella che sembra  essere  solo una questione terminologica. Sui giornali a larga tiratura abbiamo dovuto subire il sarcasmo e l’irrisione di tutta una categoria, come avessimo già abdicato a principi ritenuti universali e condivisi per la medicina in tutto il mondo.

Mario Baruchello (MMG)

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